giovedì 29 novembre 2012

SUDAFRICA

Intro: ho lasciato il testo inalterato.
Gli autori sono DAVIDE MARCO ANDREA LUCA - Agosto 2005

Pretoria

Oh Dio, ce la sentiamo. Siamo in Sudafrica; stasera abbiamo passeggiato sotto un cielo di stelle mai viste. Siamo partiti male, due bambini sull'aereo ci hanno tenuti svegli. La posizione fetale e le turbolenze hanno fatto il resto. Dopo un viaggio che sembrava interminabile, siamo arrivati a Johannesburg.
Dopo 1000 peripezie, vedi sbattimento bancomat e vari tassisti abusivi, arriviamo da Motibi il quale ci promette subito il mondo, si fa i cazzi suoi x circa 5 ore e alla fine ci trova un alloggio presso Mamy al costo di circa € 8,50 cadauno ma.. ci é andata di stralusso. La serata si é conclusa con una pizza da Jean Pierre, dichiarato culo di Pretoria, e subito innamorato di Marco e della tuta di Andrea.
Le cazzate della giornata: - Andre si sveglia alle 6 di mattina e tira un rosario di bestemmie ad alta voce con 2 mamme davanti; - Alle 4 di notte sull'aereo ci siamo alzati tutti per la caldazza e ci siamo ritrovati davanti ai cessi a sparare cazzate. siamo riusciti anche a farci riprendere da una tipa perchè parlavamo ad alta voce; - Andre ha portato nel bagaglio a mano una boccia di alcool con questa motivazione: se faccio una doccia, incendio il fondo per disinfettarlo; - Andiamo al bancomat per ritirare e tra le linque, oltre all'inglese, ci sono lo zulu e lo swazi.. - Ci accalappiano due individui usciti dall'aeroporto per portarci in qualche strano posto e Luca gli dice: "aspetta, adesso ritiriamo i soldi e poi ti chiamiamo"; - Abbiamo ingoldonato le valigie a Linate e lo zaino di Marco sembrava lo scudo di Goldrake; - In aereo eravamo in maglietta con un megacaldo e Luca dormiva con paraocchi, felpa e copertina sulle gambe;
Le case dei bianchi, compresa la nostra, sono recintate da filo spinato a bassa tensione, allarmate, con cani assetati di sangue.

Nelspruit

Nelson, mettiti a posto. 20 anni di galera non sono serviti a un cazzo. Abbiamo trovato una città in cui le etnie sono ancora nettamente separate; abbiamo avuto un approcio trasversale che ci ha portato, in un pomeriggio, a passare repentinamente da un lato all'altro della società. Ma andiamo per ordine:
Appena arrivati abbiamo subito notato i forti colori che contraddistinguono questa città da Pretoria; poi abbiamo notato che la zona che stavamo attraversando era popolata solo da gente di colore: neanche un bianco. Ci siamo fermati e abbiamo affrontato un mercato pieno di gente, con la sconsapevolezza ingenua dei turisti. A parte un incontro spiacevole con un tizio che ci ha abbaiato qualche insulto che non abbiamo capito, l'esperienza si é conclusa nella totale indifferenza della gente della zona. Dopo ci siamo mossi verso un altro quartiere che ci é sembrato essere la parte bianca di questa città. Siamo entrati in un locale: gli unici neri erano i camerieri, a riprova che i retaggi delle divisioni passate sono ancora presenti. Forse non basta cambiare le leggi per abbattere i muri, ci vuole un intervento + focalizzato all'integrazione, ci vorrebbe, forse, una spinta coercitiva all'iterazione...
Abbiamo passeggiato nella parte nera della città, per strada delle tipe con un telefono appoggiato su una cassetta fungevano da cabina telefonica. -Ieri, un tipo che abita vicino alla "nostra" villa ci ha consigliato un itinerario, che più o meno coincide con il nostro. Abbiamo quindi noleggiato una macchina: una Chico (Golf 1* modello) blu elettrico, con il volante a destra. Cauto l'impatto con la strada e la guida a sinistra. Ha guidato Andre da Pretoria a qui. - Rapidi accenni all'ambiente: passiamo da giornate molto calde a notti fredde, grossa escursione termica. Animali strani ancora non ne abbiamo visti, a parte molti tipi di uccelli. - Fortunatamente la guida ci ha indicato un ostello crasto: paghiamo 70 rand a notte (meno di 10 euro) e dormiamo con una coppia di inglesi taciturni. Ieri abbiamo passato la serata con Dominique, il tipo italo-franco-sudafricano che sta con la tipa dell'ostello. Ha tirato fuori un paio di borse d'erba, siamo stati a chiacchierare e gremare fino a tardi, e a giocare a biliardo. Lui é maestro di un par de arti marziali, ha provato un paio di mosse letali su Maio. Quante ghignate, si vede che di ospiti inglesi ecc. ne ha piene le palle, siamo arrivati noi italiani a tirare su il macello. Oggi andiamo con la Chico al Blyde River Canyon. Mentre scrivo, un uccello giallo canta su un banano. Che altro? Alla prox.

Nelspruit

Dopo la serata passata in compagnia di Dominik, ci svegliamo ancora in svarione e decidiamo di partire per il Blyde River Canyon ma, forse per colpa dello svarione di cui sopra, ci siamo ritrovati a "casa di Dio" che ci aspettava affacciato alla finestra di casa sua.
Le cazzate del giorno: - La finestra di Dio, la foresta di Dio, il puntello con Dio per le nostre richieste, la penitenza di Dio a piedi nudi, il vibratore di Dio (il pinnacolo) - Il primo animale che ci attraversa in tangenziale: non un coniglio, non un riccio... una scimmia - In questo mi dissocio: la prima tipa carina che Andre e Davide hanno lumato. La chiameremo canotta bianca ("Mamma che tettine, chissà com'é: tetta nera e capezzolo bianco") - Ieri sera io e Andre in camera con le due mummie inglesi sentiamo un rumore nettamente ambiguo.. fortunatamente Luca si stava solo lavando i denti. - Il canyon della riconciliazione bello ma corto... dovevamo fare un'escursione a cavallo. - Importante come cosa: abbiamo provato a distruggere un nido di termiti alto 1 metro ma non c'é stato verso, abbiamo provato a calci ma a malapena lo sbriciolavamo. - Andre: "Vorrei essere in una bidonville pettine (7 stelle).. ma sotto un'altra forma, non umana". La scusa è che ha bevuto un Cuba.

Lasciando Nelspruit

Ci siamo svegliati e fuori pioveva, proprio oggi che ci avviamo verso il Kruger. Cielo grigio plumbeo. Stanotte in stanza avevamo Chernobyil e una ragazza, una ricercatrice di Berlino che é qui per lavoro. Andrea ha rinunciato a diventare Robinson Crusoe e si é fatto la barba. Abbiamo poi lasciato il Funky Monkey e siamo in viaggio per il Kruger. Kruger Park: 3 facoceri per strada; gazzelline(capre); giraffa; zebre e impala; Rino!; antilopi zebrati con la gozza; elefanti; babbuini; leoni; coccodrillo; ippopotamo; gufo; iena; gnu.

Parco Kruger

Stiamo vagando per il Kruger alla ricerca di leoni e leopardi, che sono i due dei big 5 che ci mancano. Abbiamo appena visto una famiglia di elefanti che fa il bagno e un gruppetto di scimmie che sono venute a scroccarci pezzi di mela. Solo i felini predatori non si fanno vedere. Con questa caldazza sarà dura. Saremmo dovuti arrivare prima, stamattina Fulmine ci ha svegliato tardi. Fulmine é il nostro ostellante, ma ne parleremo dopo, ora siamo troppo occupati negli avvistamenti. Marco sta facendo il richiamo della leonessa zoccola e sterile. Sembra più una leonessa tranvaz.Perle: "Secondo me, se ci facciamo i cazzi nostri sulla principale il leone ci attraversa la strada". I pipistrelli me piacevano de più.
Darryl, il nostro ostellante, ci ha accolto con una pettinata di birra. Quindici anni fa ha mollato il colpo nello Yorkshire e si é trasferito qua. E' molto accogliente. Ieri sera siamo usciti con Richard, un piccolo nero scatenato del Malawi che ci ha portato a tazzare. Swaziland is different, là guardi le tipe e ti innamori, Luca is the Godfather, Davide mafioso, Marco bambino. Ci ha presentato tre baboons nel locale ma non ce la siamo sentita. If you sprinkle when you tinkle, be a sweetie, wipe the seatie.

Swaziland... is different

Dopo l'accappatoio e lo sbattimento frontiera (una giornata per fare duecento Km) siamo arrivati nella capitale. La Wild Fronteer é stata da delirio e ci ha salvato una sciura che si é scatenata in swazilandese. Ci ha rimandato indietro sulla giusta strada. Siamo scesi tra minatori e pastori (bella vita de merd) fino alla capitale che é un posto inutile. Vabbé andiamo a Manzini. Mixo's, ma a'rocaz stai? (grazie Darryl). Chiediamo a Tony Mafia dentro al Big Surprise Bottle Store e rimbalziamo di nuovo in città. E qui la quindicenne di ebano ci fa sballare Andre ("Oh ce l'ho duro, adesso glielo butto nel culo mentre lava il pavimento"). Dormiamo nella zozzeria e partiamo presto per Sodwana Bay, uno dei posti più belli del Sudafrica (mitica Lonely...mavaffanculo). Qui a Rabbinopoli per tutto devi pagare e pagare la tassa. Primo giorno di bagni e prima volta di Marco in un oceano.. Bella Prenotiamo l'escursione per lo snorkeling: "Avete le bombole?" - "No" "Il reef è a 10 metri, sapete andare in apnea?" - "No" "Ok allora facciamo un giro, avete la maschera e le pinne?" - "No, abbiamo la maschera ma non le pinne" "Vabbé, vi porto a vedere i delfini.."
- In assenza di fighe, siamo indecisi se flambare il culo di Luca o usare quello di Andre già pronto. - Dobbiamo importare in Sudafrica: 1) Rhum come Cristo comanda; 2) Materassi; 3) Lavandini col miscelatore. - Andre:"We want to sleep here...NOW!" Anche qui a Sodwana la topa latita, ma noi non perdiamo le speranze.
Questa mattina, dopo la lavanderia, siamo riusciti anche a lisciare i delfini (unico sbattimento della giornata). Al ristorante: "Do you want a Booeroswurst?" Questa è solo una delle figure di merda che ho fatto, ma con il mio inglese sono riuscito ad arrivare fino a qui sano e salvo. Tutto procede a meraviglia, le compere di oggetti locali anche ma sorge il problema: dove cazzo mettiamo tutta questa roba? La Chico non offre molto spazio, pensavamo di eliminare la ruota di scorta ma dopo vari tentativi abbiamo desistito; quindi passiamo il nostro tempo bevendo Cuba di merda e giocare a scopa d'assi come i pensionati di una bocciofila. Domani é il giorno di St Lucia; vedremo cosa ci riserva questo luogo misterioso. Non vediamo l'ora di abbandonare questo posto solo x il fatto che ad ogni richiesta da noi fatta, ci vengono subito addebitati sulla carta di credito di Maio 100R (one hundred cazzi).
Studiamo il lenzuolo, misurando a falangi la distanza dal Lesotho. Le strade per entrarci sono segnate a puntini. Ci sono zone che dovremo fare "in carena" (o "a uovo"), xché l'amico Fritz a Pretoria ci ha sconsigliato. Domattina andremo a vedere gli ippopotami e i coccodrilli. Luca se la sente: dopo il Lesotho propone il deserto! Ormai lo abbiamo perso.

Verso Durban

Stamattina siamo andati in gita in barca, sull'estuario del Black Umfolozi. Un coccodrillo ci é passato sotto la barca, varie famiglie di ippos pozzavano qua e là. Sulla strada per Durban, siamo stati fermati da uno sbirro con l'autovelox che voleva farci 700 cazzi di multa. Gli abbiamo detto che in Italia il limite é 150. Andrea:"Excuse me, today is possible to close the eyes?" Alla fine lo sbirro si é fatto mollare 120 cazzi sottobanco. Come in Italia, anche qui il motto nazionale é "Tengo famiglia".

Leaving Durban

Ascoltando Bob, su una highway che si snoda tra colline verdi e gialle, canne da zucchero e alberi della pioggia. Direzione Jeffrey's Bay, mecca dei surfisti. Everything's gonna be all right. Durban era troppo caorica. Abbiamo visitato il mercato indiano, niente di che, a parte un paio di "stregoni" che vendevano pelli e ossa di ogni genere per curarsi. Alla sera siamo andati in Morningside, la via pettinata dove tazzare. Dopo un paio di rimbalzi, siamo entrati di prepotenza in un locale, dove le cameriere ci hanno fatto sbavare. Con noi c'era anche Stefano, un viaggiatore solitario conosciuto in ostello. Dopo tre bonze di bianco, siamo tornati verso casa. Sotto c'era Sonya, la tenutaria del bordello, che ci ha proposto un par de ragazze. Non ce la siamo sentiti. Alla nostra sinistra, ora sull'autostrada, vediamo spiaggie spettacolari e deserto, ma siamo fermamente decisi a correre verso i pinguini.

East London

Dopo una macchinata, che ci ha scassato, attraverso Fezziland (il Transkei), siamo arrivati in questa cittadina sull'oceano. Fa freddo. Siamo in un ostello di surfisti, cioé il posto meno adatto a noi. Di fronte all'oceano, abbiamo anche una torretta di avvistamento. Ieri sera, dopo aver mangiato du spaghi al ristorante, siamo andati al Bucaneer, il locale più trendy di qua. Lì abbiamo ribeccato i camerieri del ristorante, un tipo ed una tipa, che ci hanno mandato degli shot di colluttorio, che abbiamo ricambiato. E' nata la simpatia, (Luca si é innamorato dopo che lei gliel'ha strisciata sul ginocchio) e i tipi ci hanno invitato a casa loro, immediatly. A fare che? A consumare, ognuno secondo le proprie preferenze. Fatto sta che siamo tornati dopo lo 3, 'tacci loro. Stasera al locale dovrebbe esserci un concerto, con relative fichette danzanti. Vedremo, male che vada ci ributtiamo a casa del tipo. - Abbiamo vinto due birre al biliardo contro Mandisi e Pingu; - Io e Pode abbiamo accompagnato il tipo nel quartiere nero per prendere da bere. Lui é entrato in un locale di neri scatenati da cui non pensavamo sarebbe uscito mai più; - Oggi abbiamo visto i surfisti, volevamo ridicolizzarli ma Luca ha detto che non c'era il vento giusto. - Domani dovremo essere a Jeffrey's Bay... - Cuba a 1 euro!

Jeffrey's Bay ! (addio Desolation Valley)

Decision moment: andiamo a J Bay o andiamo alla Desolation Valley??? Vabbè decidiamo al bivio, ora mangiamo da JFK.
Ci accoglie Miss Simpathy e partiamo bene. In compenso l'ostello é il più pettinato; serata in cerca di ravioli. Andiamo a mangiare e ci serve il cameriere surfista (capello lungo, aria scazzata, camminata ondeggiante): "Scusate, mi sono dimenticato cosa avete ordinato". Si fa perdonare facendoci trovare una Jolla nel conto..bella.
La mattina a J Bay si é divisa tra finale di rugby con gli Springbox e shopping smoderato per i negozi di surf in cerca di cazzate di ogni tipo e dimensione.
Luca prende possesso della Chico e ci porta dritti a Outsdoorn, detta anche "Struzziland". Trovato l'ostello andiamo a cena e notiamo che oltre agli struzzi ci sono una cifra di chiese e anche l'architettura cambia; c'é un misto di Olanda e Bretagna. Il giorno seguente ci rechiamo nel "Buco del culo" delle montagne che ci circondano e + precisamente facciamo visita alle Kango Caves. Subito dopo andiamo a vedere uno dei passi (Soderberg pass) indicati dalle guide in nostro possesso ed il panorama che ci attende é a dir poco spettacolare. Luca Marco e Davide decidono di godere di tutto ciò da una posizione di maggior prestigio e "scalano" una cima. Dopo tutta questa fatica si va a pranzo e ci siamo scatenati ordinando 4 specialità diverse in modo tale da fare 4 piatti misti: Marco:coccodrillo; Davide:struzzo; Luca:kudu; Andrea:Springbok.
Le nuvole che ammantano lentamente le cime delle montagne attorno a "Die Top"e, forse, una musica che arriva da lontano.

Arniston/Bredasdorp/Hermanus

Dopo la magia montana, ci avviamo fiduciosi verso Arniston, tranquillo villaggio di pescatori. Il viaggio attraversa una landa tipo Scozia, e il tempo inclemente non migliora le cose. Arriviamo quindi a serata inoltrata ad Arniston, non prima che Andre abbia stirato un coniglio per strada. Arriviamo in un hotel pettinato e vuoto, dove il caso vuole che ci diano la camera numero 17. Ceniamo in un posto della madonna, pesce e vino da paura (riserva privata 2004). Poi un Cuba sul bancone-acquario. Quindi... Andre se la sente di guidare fino all'ostello. lungo la strada vediamo delle luci che ci sembrano essere quelle dell'ostello. Andre fa un'inversione a U su una tripla striscia continua. Da qui in poi, il delirio: nello stesso istante, in direzione opposta me s'arribbarta 'a volante. Uno sbirro, senza apparenti motivi e ad almeno 50 m di distanza, si esibisce in un doppio carpiato avvitato con il suo furgoncino. Luca e Marco, esempi encomiabili di senso civico, ci fanno fermare per prestare soccorso. Tempo 2 secondi arrivano due pattuglie di sbirri neri e a fucili spianati, che ci urlano: "Who's the driver?"; Noi nell'ordine: Davide: tenta il record del mondo a Pacman; Luca: pensa intensamente ad Elena; Marco: finge di cercare le lenti a contatto per terra. - non sento una vocina... stritula stritula... Andrea timidamente azzarda un "I" pronunciato "Ahi"... Viene immediatamente spintonato in una volante, mentre noi subiamo un attacco laterale da parte di piranha-baboons della township, che pensano che la macchina fuori strada sia uno di loro, e accennano ad un linciaggio. Davide raggiunge Andrea e vede la volante ribaltata in un fosso e pensa alla fuga nelle risaie. Macelli vari, ospedale, tipo fezzato, esami del sangue, centrale di polizia, interrogatori, impronte digitali, ecc. Paura diffusa. Notte insonne, mattina dopo processo che salta a giovedì 25 perché Andrea "doesn't understand". Contattiamo un avvocato d'ufficio che ci tranquillizza, dicendo che nella peggiore delle ipotesi Andre caca 5 leopardi (o buste sgrause). Scappiamo da Bredasdorp e arriviamo a Hermanus, dove un ostello pieno di fighe e le balene ci fanno pensare ad altro. - "A balena coll'arcobaleno? - Cellò" Andrea al processo, dopo una supercazzola del giudice, si gira fiducioso verso gli amici x una traduzione, ma vede tre maschere di cera (Davide gioca a Pacman). Dopo questo triste esordio, veniamo allontanati dall'aula. L'argomento del giorno é lo sbirro carpiato e il calamaro ring di Andrea al centro della sua pesca. L'avvocatessa ad Andre, dopo che gli aveva detto che aveva bevuto e ribaltato lo sbirro: "No problem".
La mattina successiva, come prodi intrepidi esploratori, siamo andati verso il nostro destino: una gabbia nel mare con squali. Ci siamo spostati nella cittadina vicino ad Hermanus, dove si pratica questo allegro sport. Ci ha accolto la moglie di capitan Nemo (Moby Dick). Abbiamo dovuto aspettare l'arrivo dei nostri compagni d'immersione x poter salpare verso il puntello con i cari pescetti. I nostri amichetti non si sono fatti attendere, così capitan Nemo ci ha buttato in acqua abbaiando "Shark, right, left". Dopo l'immersione c'é stata un'epidemia di mal di mare che ha costretto alcuni di noi (Luca e Marco) alla pizzata violenta. Score: Luca ||| Marco | I nostri compagni di avventura: Pitbull, Big Boops, Salvagente/Poldo, Sveglione, Panic-Ok Panic, Scimmia lancia sandwich. Appunto Giangi (di Verona): Ué.. ho visto il leopard nella riserva privata... ora vado a farmi una bella doccietta al resort perché non si sa mai quale animale ha indossato queste mute... Dai Marchino, che dobbiamo andare, ma sapete che ho fuso la Megane.."
Serata introspettiva con 50enne assetata "Wild Fronteer" che abbiamo respinto con una dura guerra di trincea. Giorno seguente (24 Agosto) decidiamo di muovere alla volta di Cape Town. La decisione sofferta é stata risolta a schiaffi e pugni: 

Cape Town ( la terra promessa)

Città frizzante.. clima temperato.. pettiniamo subito: aeroporto/ostello/ebanate. Al mercato ribecchiamo Stefano con cui ci diamo un puntello x il giorno successivo (processo permettendo). Dopo aver assaggiato due ore di clima capetowniano battiamo subito ritirata verso Hermanus x una seconda serata introspettiva, ultima prima del processo.
H. 6,00 Sveglia H. 7,00 Partenza per Bredasdorp... Arriviamo alle h 8,30 in Tribunale, c'erano tutti, mancava il mio avvocato - ok panic. Attesa snervante in cerca/attesa dell'interprete e dopo 2 ore di rosolamento duro appare, in un'aurea di luce Fred che ci dice: "In verità vi dico: di chi é la Chico blu?". Lui era il ns. Salvatore. Sbattimenti vari x capire cosa stava x accadere e dopo 3 infarti il giudice ha dichiarato: "Il caso é cancellato". Dopo siamo stati ospiti del Messia e delle sua famiglia, che ha moltiplicato e mandato pani e pesci (ma poco vino). Visita a Cape Agulhas, sigaretta foto e via + veloci della luce verso il delirio di Cape Town. 

Cape Town - After the process

Arriviamo che già bruneggia, ma abbiamo voglia di scorrazzare con l'amico Durbans per le vie della città. In ostello recupero Mafalda, e quella che Marco sostiene di avere limonato poi. Due ragazze inglesi assai compiacenti. In 6 nella Chico raggiungiamo Stefano Durbans per andare a mangiare da Mama Africa, da cui ci rimbalzano e finiamo al Zula. - scariche di Cuba e vino a fiumi; - Complesso complessato che prova l'audio tutta la sera ( peace & love, check-two, twenti rand); - Il rastone che caca la busta d'erba dal turbante; - Lasagne vegetali e fuffe varie. Fuori dal ristorante vaghiamo tra i locali della long street, attratti come falene dalle luci e dal pelo. Quindi dopo la cena al Zula finiamo in una disco-sala biliardi dove facciamo chiusura, la psicopatica a guardare giù dal balcone mentre Andrea la molestava. Arriviamo semifradici. 

Cape Town

Giornata naturista, ci instradiamo lungo le penisola per raggiungere il Capo di Buona Speranza. Arriviamo là con un tempo da lupi, di mare, che manco B.Diaz. Grandine, vento a 80 nodi, furgonata di cinesi che scattano foto. Onde incazzatissime. Raggiungiamo la vetta del Capo, prima di andare a mangiare, con le note di Papa Wemba e le balene nel mare sotto di noi che limonavano. Torniamo fradici alle macchine e ci fermiamo a Simon's Town a vedere e molestare una colonia di pinguini. Alla sera riusciamo finalmente a mangiare da Mama Africa, tra gli sbongoloni. 

IMPRESSIONI FINALI

Il Sudafrica è un paese che offre innumerevoli possibilità di esperienze e scenari, e gli italiani sembrano accolti con particolare entusiasmo!. E'adatto a tutte le tasche: anche i routard più accaniti possono trovare alloggio a buon mercato; ma costa talmente poco che non vale la pena fare troppa economia. Chiaro, se vi infilate nel villaggio "all inclusive", poi non lamentatevi se vi spennano! Se non si parla un po' di inglese la comunicazione è dura. Il paese, almeno nelle sue tratte più battute, è abbastanza moderno, ma basta poco per lasciare la strada principale e ritrovarsi in villaggi dove la gente ti guarda spaesata. Si mangia come leoni, roba sana per pochi spiccioli. Conservando gli scontrini dei nostri acquisti, prima di ripartire, in aeroporto ci siamo fatti restituire l'IVA; è stata un'esperienza unica veder tornare indietro dei soldi di tasse. E' un Paese adatto anche alle coppiette che vogliono il brivido dell'Africa senza rischiare troppo. La gente, almeno quella che abbiamo incontrato noi, è sempre stata molto ospitale e curiosa, soprattutto lontano dai "punti di smistamento" dei turisti. Per quanto riguarda la pericolosità di certe zone, basta usare il normale buon senso. Non cercate guai e non ne troverete. Evitare di viaggiare di notte sulle statali, specialmente nel Transkei, almeno così ci hanno consigliato. Anche le zone a confine col Mozambico vanno affrontate con cautela. A noi non è successo niente, ringraziando la Madonna, ci siamo divertiti senza avere (quasi) mai problemi. Il clima: noi siamo andati ad agosto, il nord del paese era caldo e soleggiato, mentre più si scende e più il clima, pur sempre asciutto, diventa freddo; per arrivare a Cape Town dove, la sera, un maglione e una giacchetta sono indispensabili. Il nord del paese è fatto di paesaggi tipicamente africani, mentre il sud mi sembra la Scozia, pur non essendoci mai stato. Salute: antimalariche e vaccini strani non sembrano necessari, a meno di andare in remote zone paludose. Forse non sempre le condizioni igieniche sono encomiabili, quindi magari un antiepatite. Comunque, le città più grosse sembrano avere strutture ospedaliere rassicuranti, a patto di avere soldi sonanti o un'assicurazione convincente. Vista la preoccupante situazione HIV in questa zona, non prendere precauzioni adeguate rischia di trasformare una trombata in una roulette russa.
Lasciate solo orme e portate via solo ricordi. Buon Sudafrica.

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